La Processione
" Sulle note del Miserere il corteo della
processione ha attraversato il centro storico con i simboli della
Passione
e ha commosso la città "
Come ogni anno, dal
lontano 1842, anche quest'anno (2006) si è tenuta la Processione del
Venerdì santo a Chieti. Alle 19,30, dalla scalinata di San Giustino
hanno iniziato a scendere a spalla i vari Simboli della Passione. Io
sono arrivato che scendevano la <Scala> che rappresenta un percorso
necessariamente in salita. Il Simbolo come del resto gli altri, sono
di Raffaele del Ponte. Insieme ai simboli, nel 1722, si inserisce
anche un coro di musici che canteranno il <Miserere> di Selecchy.
Subito dopo assisto all'uscita della statua del <Cristo Morto>, una
delle più vecchie, posata su un catafalco che lentamente si immette
nella Processione. La statua è del 1600. A seguire c'è la statua
della <Madonna> che pare sia stata introdotta molto tempo dopo
intorno al 1823, perchè nella Congregazione non erano ammesse le
donne, e in quanto donna, la statua della <Madonna> non faceva parte
della cerimonia religiosa. Oggi le donne, Consorelle di Devozione,
si arrogano l'onere e l'onore, il mercoledì, di vestire la statua
della Madonna stessa. Le statue vengono tutte spolverate e ripulite,
il mercoledì dagli addetti. Queste statue sono, comunque, le più
rappresentative e le più importanti della Processione. La Vergine è
coperta con un velo nero lungo fino ai piedi. La folla numerosa,
accorre per l'occasione, anche dall'estero e fa da ala al passaggio
della Processione che partendo sempre da San Giustino e seguendo un
percorso consolidato negli anni si avvia verso Via Pollioni, antica
Via degli Orefici proseguendo poi per le vie cittadine. Il direttore
d'orchestra e del coro dei musici , è quest'anno, Peppino Pezzullo e
dietro il comando della sua bacchetta luminosa, seguono 100
violinisti con altrettanti flauti e oboe, aggiuntisi da poco, per
accompagnare il canto del Miserere. Man mano che passa il tempo, il
sole scende e si procede ora sotto la luce dei bracieri che ardono
ai lati della strada e l'atmosfera si và facendo sempre più
suggestiva. Si scende, come detto, in Via Pollioni e si va verso
Piazza Valignani, poi per Via de Lollis per ritornare poi in Corso
Marrucino. Quest'anno la Processione, per la prima volta era visibile
anche su Internet, sul sito
www.ilpiccolodichieti.it
. Fino al 1968, anche l'Arcivescovo procedeva incappucciato come
tutti gli altri partecipanti. Adesso segue a volto scoperto. La
Processione una volta faceva delle lunghe fermate per permettere
anche alle suore di Clausura, allora presenti a Chieti, di poter
assistere all'evento. Lo <Stendardo> nero è il Gonfalone
dell'Arciconfraternita del Monte dei Morti ed apre la Processione
scortato e portato dai membri della Confraternita di Santa Maria del
Tricalle. Segue l' <Angelo> con le sue ali leggerissime, bianchi di
seta. E' un simbolo di conforto, mandato dal Padre a Gesù. Stringe
nella sua mano un calice che servirà a raccogliere il sangue del
Cristo versato sulla Croce.
Continua - >>>>>
Chieti 14 aprile 2006